Mario lannino
Mario lannino, (Palermiti, (Cz), 1953). Dopo itineranti soggiorni in diverse città italiane, piccoli e
grandi centri della Calabria, oggi, risiede e opera attivamente in Catanzaro.
Nel 1977, dopo una serie d'incontri avvenuti nello studio del pittore Angelo De Siena, insieme a
un gruppo di amici, pittori, fotografi, scrittori, poeti, tra i quali: Aniceto Mamone, Biagio Marra,
Gaetano (Néné) Cartaginese, Mario Lucio Pitardi, Alfredo Leonardo, Marcello Caracciolo,
Giovanni Vatrella e lo stesso Angelo De Siena prende vita il centro artistico "77".
Seguono diverse manifestazioni artistiche e partecipazioni a estemporanee di pittura in alcuni
paesi della Calabria. Col presidente, ad honorem, la Prof.ssa Silvana Rubino Zizzi, il "Cenarc
77", organizza, tra le altre, nel 1983 una raccolta fondi a favore del centro “Microcitemico,
reparto attivo nell'ospedale Civile A.Pugliese in Catanzaro”.
Esposizioni periodiche personali tra gli anni 1975 e 1990 in Catanzaro, Roma, Bologna, Firenze
...
Nel 1986 apre lo studio di via Bezzecca nel quartiere Corvo di Catanzaro ai giovani e a quanti
amano la pittura e ne vogliono apprendere i primi rudimenti. L'intenzione è di avviare i neofiti
appassionati d'arte all'apprendimento delle tecniche pittoriche. Annualmente allestisce le
esposizioni dei lavori eseguiti dagli allievi corredati da cenni critici.
Nel 1987 collabora con la scuola media statale G. Casalinuovo in Catanzaro Lido. Allestisce il
laboratorio di pittura e avvia gli alunni alla realizzazione di scenografie.
Nel 1996 collabora con la Fondazione Betania di Catanzaro. Propone e realizza percorsi e studi
per iniziare i diversamente abili alla grafia creativa, alla pittura quali forme espressive del
pensiero inascoltato. Nascono così i progetti: Murales: "Dall'acqua, la Vita!" e "Arte &
Artigianalità", "Cascata con Laghetto e...".
Alcune tracce del lavoro svolto negli anni 1996/97
sono ancora visibili in Villa Betania (S. Maria di Catanzaro).
Nel frattempo conduce la sua personale ricerca poetica nel campo delle arti visive traendo
spunti dai variegati elementi grammaticali prodotti dalle azioni dell'uomo e dalle consequenziali
contaminazioni ambientali che, traslate in visione altra, assurgono a “nuova” poetica semantica.
Crepe nei muri, cretti, strappi, immagini sbiadite dal tempo e sferzate dal vento, lembi di carta
penzolanti dai cartelloni della pubblicità.
Questi gli elementi che suggeriscono e invogliano a
trovare nuove poetiche. Vecchie tematiche corredate di visionarie strategie traggono dai
residuali linguaggi metropolitani l'impulso catartico creativo. D'impulso il gesto pittorico sfocia
nel gioioso cosmo visionario.
E invita al gioco. Perché la creatività, la bellezza espressa dall'arte è gioco creativo.